Il ristorante
Arroccato, insieme al piccolo borgo montano in cui è inserito, sul versante occidentale del Pratomagno, Pan di legno è un ristorante di montagna atipico, con le radici ben piantate nel suo territorio e la testa che invece gli frulla sempre altrove.
Per questo posto abbiamo voluto lavorare di recupero: di oggetti, di ingredienti, di storie. Ma anche di invenzione e di suggestioni lontane, ascoltando il passato del borgo che abitiamo e provando a immaginarne il futuro.
Il cambiamento è l’unica costante. E allora noi ci addentriamo nella storia di questi luoghi e la mischiamo alle nostre, alla ricerca di un nuovo modo di essere gente di montagna.
La cucina
Pur con un occhio sempre alla tradizione, e dettata dai tempi della natura e dalle proposte dei produttori locali, la cucina del Pan di legno proprio non riesce a dimenticare le nostre origini, la vita che abbiamo avuto prima di qui e la gente che abbiamo conosciuto lontano da casa.
Vieni a scoprire i nostri piccoli segreti in una lezione di cucina!
La montagna
Le storie di questa montagna sono negli occhi della gente che se ne prende cura. Storie di boschi, di persone povere e industriose, di pietre squadrate a mano, di funghi, erbe selvatiche, bestie e sentieri che pochissimi battono ancora.
Storie come quella del benestante figliolo del guardia e del “citto” del carbonaio senza terra che si intrecciano in un’amicizia che dura ancora. Storie di chi si è allontanato e poi è ritornato o dei giovani, sempre alla ricerca di qualcosa o di sé, finiti a incastonarsi fra queste rocce e questi boschi quasi per caso.
Vieni in escursione con noi!
Chi siamo
Una salentina trapiantata e un valdarnese mezzo piacentino, uno di nascita, l’altra di desiderata adozione, entrambi di cuore toscano. Prima di Pan di legno eravamo molte cose, ma, per la maggior parte delle nostre giornate, facevamo la linguista e il manutentore. Ci siamo incontrati un giorno d’inverno, camminando in un bosco ai piedi dell’Amiata. Cercando entrambi di uscire da due vite che non ci calzavano più, senza però sapere bene dove andare, ci siamo inoltrati fuori sentiero, senza mappe, tanto per vedere dove si sbucava. Finché passo dietro passo siamo finiti in una nuova vita.